Alessandrite
L’alessandrite è la più rara varietà di crisoberillo, e porta questo nome poiché venne dedicata allo zar Alessandro II, al quale fu donata nel giorno della maggiore età. Inoltre, i caratteristici colori della pietra, verde e rosso, costituivano gli stessi colori della Russia imperiale. Tuttavia l’alessandrite è una pietra considerata anche camaleontica, che cambia i suoi colori in relazione alla luce: può apparire verde, blu, rosso lampone o rosso porpora, con mutazioni più o meno rilevanti in base al suo spessore: un effetto dovuto principalmente alla presenza di cromo. E’ una pietra molto dura, appena al di sotto del diamante e dei corindoni, le cui varietà con effetto gatteggiante sono molto rare e ricercate.
Caratteristiche dell’alessandrite e provenienza
La pietra è molto ricercata soprattutto per l’effetto cangiante, che dipende molto anche dalla fonte luminosa alla quale viene esposta: il cromo tende ad assorbire la luce gialla, mentre è attraversato dalla luce bianca, che provoca riflessi blu e verdi. Per tale ragione, l’alessandrite appare verde alla luce bianca, e rossa alla luce incandescente. A lungo si è ritenuto che la pietra fosse reperibile solo negli Urali, ma successivamente vennero ritrovati giacimenti anche nello Sri Lanka, di qualità molto superiore ai cristalli russi, peraltro oggi esauritisi. Ottimi esemplari di alessandrite sono stati trovati anche in Birmania, in Africa e in Sud America. Oltre agli effetti cangianti, l’alessandrite presenta caratteristiche di tricroismo, ovvero è in grado di evidenziare tre colori differenti, di solito verde, rosso e giallo, secondo il punto di osservazione. Sono spesso presenti piccole inclusioni, che però possono essere considerate invisibili, e non intaccano la bellezza della pietra. Dopo la sua scoperta, per molto tempo divenne l’elemento portante dell’industria della gioielleria sovietica. Per quanto i giacimenti russi siano ormai esauriti, l’alessandrite resta una delle pietre più costose reperibili sul mercato, e il suo valore è proporzionale alle doti di cangianza. Non è comunque detto che la pietra si riconosca per l’effetto di colori, ma da un’esame globale che riguarda sia la luce, sia la rifrazione e la durezza, che generalmente coincidono con quelle del crisoberillo.
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Utilizzo dell’alessandrite in gioielleria
L’alessandrite è una pietra rara e pregiata, il cui costo può arrivare ad eguagliare quello di un diamante. Le varietà trasparenti vengono tagliate a brillante o con tagli sfaccettati, le pietre che presentano inclusioni o fenomeni di gatteggiamento vengono lavorate, sia pure raramente, con il taglio cabochon. Trattandosi di una pietra di eccellente durezza, è ideale per la creazione di qualsiasi tipo di gioiello, anelli, bracciali o pendenti, e può essere pulita facilmente con acqua calda e sapone, evitando comunque detergenti aggressivi. Il crisoberillo in genere è una pietra molto resistente, da indossare in ogni occasione, si raccomanda però di non portarla durante le attività fisiche impegnative, poiché il metallo si potrebbe rompere, con il rischio di danneggiare o perdere la pietra. Le lavorazioni di alta gioielleria possono raggiungere costi elevati, il prezzo varia soprattutto in relazione alla purezza della gemma e all’assenza di inclusioni, gli esemplari più cangianti sono i più rari e meglio quotati, tuttavia non sono mai di grandi dimensioni e per la maggior parte non superano i due carati. I professionisti della gioielleria privilegiano i tagli che riescono a fare risaltare meglio le caratteristiche cromatiche dei diversi esemplari, con risultati sorprendenti: i tagli più praticati sono i classici ovale, a marquise o a cuscino, ma talvolta vengono privilegiate forme più fantasiose. Esistono collezioni di gioielli storici molto belli realizzati con alessandriti anche più grandi, che all’epoca erano ancora reperibili, in particolare gioielli inglesi di epoca vittoriana e riproduzioni di gioielli russi.
Alessandrite sintetica e imitazioni
Da diversi decenni viene prodotto un tipo di alessandrite sintetica brevettato da un laboratorio americano, successivamente anche la Russia ha iniziato a creare esemplari di pietre artificiali. Rispetto alla pietra autentica, l’alessandrite artificiale appare di un blu più intenso alla luce del sole, e di un rosso più brillante alla luce artificiale, e può presentare inclusioni di forma sferica o triangolare. La produzione delle pietre artificiali è comunque un processo molto costoso, mentre sul mercato sono abbastanza diffuse imitazioni realizzate con corindoni sintetici o esemplari assemblati costituiti da granati rossi e vetri colorati di verde. Le imitazioni sono identificabili abbastanza facilmente, per distinguere le pietre artificiali dalle originali può essere necessaria un’analisi con lo spettrometro. Il cromo è un componente tipico di questa pietra, è essere presente spesso anche nel crisoberillo, ma non mostra proprietà cangianti. Di solito l’alessandrite non viene sottoposta ad alcun trattamento, solo in rari casi può essere tinta o trattata con olio.
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L’alessandrite in cristalloterapia
La pietra si associa all’autocontrollo, alla concentrazione e alla capacità di apprendimento, favorisce la pace interiore e aiuta a fare ordine nei pensieri. Secondo la leggenda russa, l’alessandrite era di buon augurio a chi la possedeva, recando amore e fortuna, e mettendo in comunicazione il mondo fisico con quello spirituale. In cristalloterapia la pietra porta energia, aumenta la creatività e l’immaginazione, favorisce la guarigione e dona forza ed equilibrio. E’ la pietra dei nati in gennaio.