Se hai intenzione di acquistare un diamante, ti starai sicuramente chiedendo come si calcola il suo valore per non rischiare di ritrovarti con una “patacca” tra le mani o comunque con un gioiello che vale meno di quello che hai pagato. Una domanda più che legittima, considerando che un diamante può costare diverse centinaia di euro e quindi è opportuno conoscere i parametri per stabilire il valore esatto. Ne parliamo con gli esperti della gioielleria online Szulin.
Ebbene sono principalmente 3 i requisiti da valutare per calcolare il valore di un diamante:
- la certificazione;
- la qualità;
- i prezzi.
Esaminiamoli in dettaglio tutti e 3.
La certificazione
Il primo passo necessario per valutare correttamente il valore di un diamante è la certificazione, soprattutto se acquisti un diamante “sciolto”, quindi non incastonato in un gioiello, che può costare tranquillamente oltre i 1.000 euro.
I certificati più autorevoli in questo settore sono forniti dai laboratori di due istituti: l’Istituto Gemmologico Internazionale (IGI) e l’Istituto dell’Hoge Raad voor Diamant (HRD), entrambi con sede ad Anversa, in Belgio, che proprio per questo motivo è conosciuta come la capitale mondiale dei diamanti.
Altri importanti enti certificatori sono i laboratori del GIA (Gemmological Institute of America) e dell’AGS che si trovano negli Stati Uniti e rappresentano lo standard nel settore della gioielleria.
La qualità
Nel certificato rilasciato vengono elencate quattro importanti qualità che equivalgono alle cosiddette 4 C dei diamanti: colore, chiarezza, taglio (cut in inglese) e carato (l’unità di misura delle pietre preziose). Analizzando questi valori puoi identificare e trovare il diamante che stai cercando.
A proposito di qualità è importante conoscere il carato, che equivale a 0,2 grammi di peso. Per comprendere meglio il concetto di carato facciamo un esempio basandoci sul colore. Sei in cerca di un prezioso solitario? Allora hai bisogno di un diamante di colore J, che rappresenta il valore più alto. Hai invece bisogno di pietre per gioielli più elaborati? In tal caso è sufficiente un diamante di colore H, conosciuto come bianco commerciale, che rappresenta quello più comune e maggiormente utilizzato.
I prezzi
L’ultimo requisito da valutare per stabilire il valore di un diamante è rappresentato dai prezzi. Come in qualsiasi altro mercato, per avere un’idea generale dei prezzi è consigliabile fare un confronto tra le varie gioiellerie del settore. Partiamo però dal presupposto che un negozio locale, rispetto ad uno shop online, avrà prezzi leggermente più alti a parità di caratteristiche degli articoli poiché in genere deve sostenere maggiori spese. La cosa migliore sarebbe individuare un bravo gioielliere disposto a darti informazioni più approfondite su un diamante, fornendoti così un valore aggiunto al servizio.
Parlando in soldoni, il prezzo di un diamante viene calcolato sulla base di un prezzo al carato (prezzo per unità di peso). Se ad esempio un diamante del peso di 0,50 carati rientra nella fascia di prezzo di 1.400 euro per carato, per ottenere il prezzo finale bisogna fare questo calcolo: 1.400 x 0,50= 700 euro.
Considera inoltre che i prezzi dei diamanti per carato aumentano salendo di categoria di peso. Il prezzo al carato di un diamante di un carato risulta quindi inferiore rispetto a quello di un diamante da 2 carati. Riassumendo possiamo quindi dire che i prezzi di un diamante aumentano in modo esponenziale con il peso: più è pesante e maggiore è il costo finale.
La lettura dei prezzi dei diamanti non è però così lineare e per stabilire i costi con esattezza si possono usare due categorie: quelle elencate del Rapaport e quelle che non lo sono. Il listino “Rapaport Diamond Report” viene pubblicato ogni settimana il venerdì per aggiornare i prezzi ed usato come riferimento per stabilire il costo di tutti i diamanti sciolti e venduti come pietre singole individuali, solitamente di purezza superiore a SI3 e colore K superiore.